Oggi vi voglio parlare degli ultimi bambini che sono arrivati in Italia per essere operati al cuore.
Per conoscere il progetto: BAMBINI CARDIOPATICI potete cliccare mio shop. Là troverete com'è nato, cosa facciamo e come poter dare una mano, se volete. Dopo Diamantino (detto Tò) che è stato ospite a casa mia, e di cui Silvia vi aveva parlato qui, abbiamo portato in Italia altri 8 bambini. Gli ultimi sono stati Abulai, Felicio e Notacio. Tre bimbi molto piccoli che, al loro arrivo in ottobre, avevano, rispettivamente 5, 7 e 9 mesi.
In aeroporto Abulai, il più piccolo, guarda tutti con i suoi
grandi occhioni e sembra domandarsi dov’é finito.
Notacio, purtroppo, arriva con la febbre e quindi viene portato direttamente in ospedale per dei controlli. Com’è capitato con Siaca (operato nel 2012), le lastre evidenziano delle macchie sui polmoni: si ipotizza anche questa volta la tubercolosi.
Viene isolato e comincia tutta una serie di esami per
appurare la verità e poter decidere quale terapia seguire.
Riduciamo i volontari per non mettere a rischio la salute di troppe persone e ci “bardiamo” con camice e mascherina per accudire il piccolo. Per fortuna, dopo un paio di giorni arriva il risultato degli esami: non si tratta di tubercolosi!
Notacio torna a casa della sua famiglia affidataria per
seguire una cura che lo prepari all’intervento.
Nel frattempo Abulai e Felicio vengono in ospedale per gli
esami del sangue, le lastre e tutto quello che serve per poter programmare al
meglio gli interventi.
Dopo pochi giorni vengono ricoverati ed operati a distanza
di un giorno l’un dall’altro.
Le operazioni vanno bene. Quando entriamo a vederli in
terapia intensiva ci commuoviamo vedendoli così piccoli e indifesi, con tubi e
tubicini che li collegano alle macchine.
Dopo un paio di giorni, però, vengono riportati in
pediatria.
Purtroppo, con le operazioni al cuore, non sempre fila tutto
liscio. Felicio si riprende in fretta ma Abulai fa fatica a mangiare, è mogio e
sembra soffrire molto appena lo si tocca. Decidono di nutrirlo tramite un sondino
nel naso ma, spesso, vomita tutto il latte ingerito.
I medici cominciano ad essere preoccupati: è il bimbo più piccolo del reparto e anche quello che sta peggio. Un giorno, nel cambiarlo, ci accorgiamo di presenza di pus nella ferita. I cardiochirurghi decidono di ricoverarlo ancora in terapia intensiva e poi di riaprire lo sterno per pulire a fondo la ferita che si è infettata. Viene cambiata la terapia e, finalmente, si comincia a vedere qualche miglioramento.
Torna il sorriso sul suo viso e riprende a mangiare anche la
pappa.
Dopo un mese di ospedale, finalmente, torna a casa della sua
famiglia affidataria.
Nel frattempo, anche Notacio viene ricoverato. Il suo caso è più complesso, i cardiochirurghi devono impiantare un pacemaker. Lo tengono in terapia intensiva più a lungo ma, a poco a poco, anche lui si riprende e dopo una ventina di giorni può tornare a casa.
La sua situazione, però, va tenuta maggiormente sotto
controllo.
I medici hanno deciso che dovrà restare in Italia fino al mese di giugno.A dicembre Abulai è tornato con la nostra famiglia in Guinea Bissau. L'abbiamo "consegnato" tra le braccia di sua mamma: sta bene ed è completamente guarito. Felicio è rientrato, invece, a gennaio e ora vive sereno con la sua famiglia. Eccolo qui sotto con mamma e papà. La lista dei bimbi da operare è ancora lunga, però. Vorremmo riuscire a portarne in Italia altri due entro l'estate, ma ... questa è un'altra "storia" di cui vi parlerò! Se volete sapere qualcosa di più sul progetto, oppure avete voglia di dare una mano, cliccate sul sito Kibinti Onlus e Voci e Volti Onlus. Grazie e a presto Maria |
giovedì 13 marzo 2014
AFRICA: tre nuovi bimbi da operare
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Meraviglioso!
RispondiEliminaGrazie Federica.
EliminaSperiamo di riuscire a portare in Italia al più presto gli altri bimbi.
Stanno preparando tutti i documenti in Guinea Bissau ma a volte queste cose sono molto lunghe.
Un abbraccio Maria
Ciao Maria io non ti conosco ma ti ammiro per il tuo impegno!
RispondiEliminaGrazie Gianfranca.
RispondiEliminaUna piccola goccia nell'oceano.
Ma l'oceano non è fatto proprio di piccole gocce?
Grazie per aver visitato il mio blog.
A presto Maria