(2) continua...
Entriamo nel polo chirurgico e saliamo al primo piano. La sala d’attesa è abbastanza gremita ma Tò resta seduto in braccio a me in attesa. C’è uno scatolone pieno di giochi e libretti. Scelgo Mowgli e comincio a tradurlo per lui.
Entriamo nel polo chirurgico e saliamo al primo piano. La sala d’attesa è abbastanza gremita ma Tò resta seduto in braccio a me in attesa. C’è uno scatolone pieno di giochi e libretti. Scelgo Mowgli e comincio a tradurlo per lui.
“Un bias, un luvo otcha un menino pichinino na... na... (cavolo come
si dice? Ah si!) na mato...” (un giorno
un lupo vide un bimbo piccolo nella foresta)
“Maia, ainda mas, ainda mas!” (Maria ancora, ancora!)
Mi si secca la gola a furia di leggerlo. E che dire della difficoltà
nel trovare le parole giuste!
Il mio Kriolo era un po’ arrugginito ma mi accorgo che continuando a
parlarlo ritrovo parole e modi di dire da tempo dimenticati.
“Diamantino Prozer” chiama l’infermiera aprendo la porta e posando
lo sguardo su di noi. Ci fa entrare nell’ambulatorio dove ci attende Antonia
con altri due medici.
“Allora Tò, adesso guardiamo il tuo cuoricino e vediamo come va” gli
dice mentre lo siede sul lettino. Traduco le sue parole e Tò si comporta
benissimo! Si fa spogliare, non si muove durante l’eco e il cardiogramma e,
alla fine, riceve un bel leccalecca.
“Perfetto!” mi illudo. “Sarà una passeggiata portarlo alle visite!”
Non l’avessi mai detto! Le volte successive, tra capricci, corse in
corridoio, e agitazione durante gli esami suderò ogni volta sette camicie.
Altro che sauna!!!
Le visite, però, non sono ancora finite. Passiamo anche dalla
Pediatria dove gli fanno una lastra al petto che conferma che non c’è nessuna
infezione ma solo del catarro alto da curare con l’aerosol.
“Adesso dovremmo fargli l’esame del sangue” mi dice l’infermiera ma
quando si volta con la siringa in mano, Tò comincia ad urlare e dobbiamo
tenerlo fermo in tre.
“E na matan”, E na matan!!!” (mi ammazzano, mi ammazzano!) continua
a gridare. Si agita talmente tanto che non riescono a fargli il prelievo. A
nulla valgono le mie parole per tranquillizzarlo. Si calma solo quando vede l’infermiera
posare la siringa. E’ sudato e trema tutto e grossi lacrimoni gli scendono
lungo le guance.
Mi rendo conto che nessuno lo ha preparato a quello che avrebbe
fatto in Italia e cerco le parole migliori per spiegargli cos’è una puntura.
Mi vengono in mente le zanzare che tutti ben conoscono in Africa e
gli dò un piccolo pizzicotto.
“Non devi avere paura. Se stai calmo e non ti agiti, sentirai solo
una piccola puntura come quelle delle
zanzare. L’infermiera farà in un attimo. Te lo assicuro”.
Sembra che riesca a tranquillizzarlo quindi faccio un cenno alle
infermiere.
Questa volta ci prova quella più anziana che, dicono, caverebbe il
sangue anche da una rapa avvizzita.
Le altre si mettono in posizione per bloccare Tò. Sembra un placcaggio
di football, ma... questa volta tutto fila liscio. Lui è orgogliosissimo e non
la finisce più di ripetermi “N’ka tchora. Bu odgja, n’ka tchora!” (non ho
pianto, hai visto, non ho pianto!)
Lo abbraccio forte forte e gli dico che è stato proprio bravo. Le
infermiere arrivano con delle caramelle e lui ne prende subito quattro.
Quando gli chiedo perchè, mi dice che una è per lui e le altre per le sue sorelle (le mie tre bimbe). Avevo dimenticato come in Guinea mi aveva colpito la generosità della gente, soprattutto dei bambini. Sono abituati a dividere quel poco che hanno con gli altri, sempre. I bimbi sono capaci di dividere una caramella anche in dieci parti pur di darla a tutti i loro fratelli.
Certo qui abbiamo molto da imparare!
Quando gli chiedo perchè, mi dice che una è per lui e le altre per le sue sorelle (le mie tre bimbe). Avevo dimenticato come in Guinea mi aveva colpito la generosità della gente, soprattutto dei bambini. Sono abituati a dividere quel poco che hanno con gli altri, sempre. I bimbi sono capaci di dividere una caramella anche in dieci parti pur di darla a tutti i loro fratelli.
Certo qui abbiamo molto da imparare!
Quando rientriamo a casa Tò
dà il meglio di sé.
Gli tolgo la giacca e mi volto solo un attimo per appenderla quando lo sento aprire la finestra della cucina e lo ritrovo che si sporge dal davanzale per guardare in giardino i bambini che giocano. In quel momento perdo 10 anni di vita! Abitiamo al secondo piano!
Gli tolgo la giacca e mi volto solo un attimo per appenderla quando lo sento aprire la finestra della cucina e lo ritrovo che si sporge dal davanzale per guardare in giardino i bambini che giocano. In quel momento perdo 10 anni di vita! Abitiamo al secondo piano!
Mi avvicino cautamente per non spaventarlo e lo faccio scendere. Da
quel giorno decido che uno di noi non dovrà mai perderlo di vista!
Per distrarlo saliamo da Marco e Matteo (i miei nipoti) con cui
gioca a lungo. Mi rendo conto che, per la sua cultura ancora molto maschilista,
giocare con delle femmine non è proprio il massimo.
Si diverte talmente tanto che non vuole più andare a dormire nel suo
letto e continua a ripetere che vuole dormire a casa loro.
Fabio per farlo calmare lo addormenta abbracciato a lui nel lettone
e poi, con delicatezza, lo mette nel suo. Una dolce consuetudine che durerà per
tutto il tempo della sua permanenza in Italia.
Cara Maria, sei qualcosa di straordinario.
RispondiEliminaSenza tanti preamboli e parole , dico solo che il mondo dovrebbe avere molti come te!!!
Ciao e buona serata cara amica, oggi ho sentito che è la giornata degli abbracci, io ne ho per te tantissimi.
Tomaso
Carissimo Tomaso,
RispondiEliminaricevo gli abbracci con vero piacere e ricambio di cuore.
Ma non sono niente di straordinario, ti assicuro.
Cerco solo di fare quello che posso per gli altri con le capacità che ho.
Grazie ancora per le tue parole.
Un forte abbraccio anche a te
Maria
Il tuo racconto è meraviglioso!
RispondiEliminaHo letto un po' del progetto bambini cardiopatici e non posso fare altro che complimentarmi con te per il tuo impegno straordinario!!!!
Tanta ammirazione per l'amore con cui ti dedichi a questi bimbi sfortunati, ma allo stesso tempo molto fortunati ad avere incontrato te nella loro strada!
Buona vita a te, la tua splendida famiglia e tutti i bimbi che aiuterai :-)
Serena
Grazie di cuore Serena.
RispondiEliminaMa non merito tante lodi, ti assicuro.
Ho solo cercato di seguire quella che era la mia vocazione e cercare di aiutare chi era meno fortunato di me usando i talenti che Dio mi ha dato.
Siete voi che ci appoggiate e ci sostenete a fare la differenza!
Grazie ancora di cuore ed un abbraccio Maria
Ciao Maria, sono felice di fare la tua conoscenza, complimenti per quello
RispondiEliminache stai facendo per questi bambini.
Grazie Hamina.
EliminaSei molto gentile.
Un abbraccio Maria
Ospitare un bambino straniero, prendersene cura e aiutarlo è davvero il meglio che avresti potuto fare !Sono davvero contenta di conoscerti e seguirò le vostre vicende !In bocca al lupo a te e al resto della tua generosa famiglia !
RispondiEliminaMaddalena
Grazie di cuore Maddalena.
RispondiEliminaÈ stata un 'esperienza molto arricchente.
Ora qui in Italia c'è Fabiana ( a casa di amici) e a settembre arriveranno altri due bimbi sempre malati di cuore.
Il progetto prosegue!
Un abbraccio Maria
Sono commossa... Bellissima esperienza..
RispondiEliminaMaira
Grazie Maira.
EliminaBella e coinvolgete!
Un forte abbraccio Maria
Ciao Maria, mi hai fatto ridere leggendo di come Tò scappava da tutte le parti per fare il prelievo.... a me è successo lo stesso con mia figlia grande quando era piccola; ancora adesso che ha quasi 18 anni e deve fare il prelievo ogni tre mesi, ogni volta è una tragedia... ma almeno non scappa più! =)
RispondiEliminaChe bello vedere il magnifico sorriso di quel simpaticissimo bimbo.
Dani
Grazie Dani!
EliminaIn effetti quella volta ho sudato sette camicie! Devo dire che con le mie (anche la mia piccola fa i prelievi ogni 3/6 mesi) non avevo mai avuto problemi ed ero impreparata.
Ma da quel giorno è andata meglio, dai!
Il suo sorriso è veramente magnifico, lui è simpaticissimo ma anche "furbetto" e molto vivace.
In ospedale lo chiamavano "tremendino"!
Un grosso abbraccio Maria
Meriti tutto il bene di questo mondo cara Maria...per cio' che fai e per il grande amore con cui lo fai !!! Un grande abbraccio.
RispondiEliminaGrazie di cuore Mirtilla.
EliminaSei troppo gentile!
Non faccio niente di speciale, però, davvero.
Cerco di usare i talenti che Dio mi ha dato.
Un forte abbraccio Maria
Non è da tutti. Ti ammiro molto per il coraggio l'entusiasmo l'energia.... e l'amore. ... Ciao Anna <3
RispondiEliminaGrazie di cuore Anna.
EliminaSei veramente gentile.
A volte l'energia cala ma ... sempre avanti!
Un abbraccio Maria
Una storia importante quella che racconti... parla di amore incondizionato <3
RispondiEliminaGrazie Lieta!
RispondiEliminaCredo che l'Amore sia l'unica cosa che può far cambiare il mondo! (anche se non è sempre facile!)
Un abbraccio Maria
Sono felicissima di averti conosciuta...... complimenti, sono commossa!!!
RispondiEliminaGrazie di cuore Simona!
EliminaE' una gioia anche per me averti conosciuto te e le tue buonissime ricette.
Un abbraccio Maria
Quanta commozione Maria. Sei SPECIALE...le caramelle... un forte abbraccio. Grazie del tuo passaggio al mio blog. NI
RispondiEliminaGrazie di icore a te Ni.
EliminaAnche tu sei una persona speciale ed è sempre una gioia passare dal tuo blog!
Un forte abbraccio Maria
Quanto belli sono i tuoi racconti, Maria!
RispondiEliminaGrazie di cuore Federica.
EliminaMa aspettiamo uno dei tuoi che rallegrano sempre le giornate!
Un forte abbraccio Maria
Una storia commovente e nello stesso tempo bellissima. Che Dio possa benedire il tuo impegno e questi bambini meravigliosi che ne hanno tanto bisogno di cure e di amore !!! Buon proseguimento nel tuo cammino di vita !!! Claudia
RispondiEliminaGrazie Claudia, sei molto dolce e gentile!
EliminaChe il Signore ci dia sempre la forza e l'aiuto per proseguire questo cammino!
Un abbraccio Maria
Un bellissimo racconto che mi ha fatto sorridere e riflettere.
RispondiEliminaBrava Maria, sei grande!
Ciao
Norma
Grazie di cuore Norma.
RispondiEliminaSei molto gentile!
Un abbraccio Maria
Ciao Maria!!!
RispondiEliminaRieccomi :D Mi piace troppo leggere di questi racconti e... vi ha fatto sudare ben bene eh??? Che sguardo vispo e che bel sorriso però! :D Siete stati in gambissima, anche per convincerlo a fare il prelievo!!
un grande bacione
Grazie di cuore Vivy!
EliminaCi sei mancata!
Ci ha fatto proprio sudare sette camicie!
Ma con il suo sorriso riusciva a farti tornare serena nonostante le sue monellerie!
Un forte abbraccio Maria
Ciao Maria, che bel bimbo.. mi ha molto colpito l'episodio delle caramelle…certo abbiamo tutti da imparare dai piccoli!
RispondiEliminaComplimenti a te e a tutta la tua famiglia, un abbraccio!!
Grazie di cuore Carmen.
RispondiEliminaTò è proprio un bel bimbo, vivace (molto!) ma anche simpatico e dolce.
Hai ragione, i piccoli possono insegnarci molto!
Un abbraccio Maria
Ciao, ti ho trovata attraverso il Linky Party di Alex. Curiosa coincidenza! Proprio ieri sera ho creato un biglietto d'auguri a tema africano! È molto bello quello che fai! Ognuno dovrebbe cercare di aiutare gli altri come può. Sembra una banalità, lo dicono tutti, eppure è così e se lo facessero tutti, ognuno secondo le proprie possibilità, questo nostro mondo andrebbe molto meglio.
RispondiEliminaUn abbraccio!
Mariangela
Grazie Mariangela!
EliminaSono pienamente d'accordo con te.
Basta poco ma se ognuno di noi facesse la sua goccia creeremmo un mare!
Passo a vedere il tuo blog.
Un abbraccio Maria